Putin potrebbe disconnettere la Russia da Internet. Ecco cosa significa

Autore: - Sezione: Attualità
Putin potrebbe disconnettere la Russia da Internet. Ecco cosa significa

Oggi la Russia si disconnetterà dall’Internet globale per un test che potrebbe condurre, a lungo termine, ad una Internet interna del Paese. É uno degli effetti dell’entrata in vigore la legge che getta le basi per una rete nazionale, in base alla quale i fornitori di servizi Internet saranno controllati dal Roskomnadzor (RKN, in italiano Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e della comunicazione di massa), di fatto l’agenzia di telecomunicazioni russa. L’obiettivo è quello di dare alla Russia il potere di disconnettersi dalla Rete globale in caso di guerra cibernetica e, nel frattempo, fornire una versione chiusa della rete, trasformandola all’occorrenza in una RuNet (russian network) di fatto sotto il controllo del Cremlino.

Esercitazioni ogni anno. Le autorità di comunicazione russe installano apparecchiature RuNet da settembre. Il 12 dicembre dello scorso anno la Federazione Russa ha rilasciato una dichiarazione in cui si sottolineava “lo svolgimento di esercitazioni per garantire la stabilità, la sicurezza e il funzionamento olistico della rete di informazione e telecomunicazione”. Le prime prove si terranno a novembre e verranno ripetute ogni anno. Appunto.

Firmata da Putin

Il testo della legge “Programma nazionale di economia digitale”, è stato approvato tra il 16 e il 22 aprile dal Parlamento russo, ed stato firmato l’1 maggio dal presidente Vladimir Putin e pubblicato sul sito del governo. La nuova Internet nazionale è stata presentata come “un’infrastruttura indipendente”, in grado di garantire “il buon funzionamento del segmento russo di Internet in caso di pericoli alla sicurezza, all’integrità e alla sostenibilità di Internet e alle reti di telecomunicazione”.

Sistema nazionale di indirizzi di Internet

I dettagli del progetto sono confusi. L’agenzia di stampa russa RIA-Novosti ha scritto che l’obiettivo è quello di fornire un Internet “sostenibile, sicuro e perfettamente funzionante”. E secondo quanto riferito lo farà sviluppando la propria versione del sistema di indirizzi di Internet, in modo che gli utenti web russi che tentano di raggiungere siti internazionali saranno invece indirizzati alle versioni russe. I cittadini che sperano di visitare Facebook, ad esempio, potrebbero essere reindirizzati al social network russo VK.

Domain Name System alternativo

Il governo si occuperà di gestire le minacce al funzionamento di Internet in Russia centralizzando la rete di comunicazione. Verrà cioè messo in piedi un Domain Name System (DNS) alternativo a quello che normalmente utilizziamo per navigare. In caso di disconnessione forzata dal Web (oppure se i politici dovessero ritenere utile un blackout, per esempio per ragioni di censura) i provider di Internet dovranno disconnettersi dai server stranieri e far affidamento solo sul DNS russo. Di fatto tagliando i ponti con l’estero. Oltre al DNS locale, verrebbero coinvolti anche i provider del servizio Internet a cui il Roskomnadzor “fornirà speciali sistemi di sorveglianza gratuitamente”, ha scritto Meduza Project, un sito online di informazione sulla Russia, basato a Riga (in Lettonia).

Il Great Firewall cinese. Controlli sui DNS tipo sono già operativi in Arabia Saudita, Turchia e Cina. Ma la Russia potrebbe avere qualche difficoltà a ricreare il Great Firewall cinese, in parte perché Internet della Russia è stata costruita per essere aperta, secondo Alex Henthorn-Iwane, vicepresidente del Product Marketing per la società di monitoraggio della rete ThousandEyes.

300 milioni di dollari

Secondo The Guardian, la Russia ha speso circa 300 milioni di dollari per il suo piano Internet. Ma mentre il paese ha limitato l’accesso a determinati servizi negli ultimi anni, dalle VPN alle app di messaggistica crittografate, sempre Henthorn-Iwane ha detto che è improbabile che il governo russo sarà in grado di esercitare sui propri cittadini il livello di controllo che la Cina ha raggiunto con il suo Great Firewall.

Controllo centralizzato

Le nuove norme affidano grandi poteri all’organo russo preposto al controllo delle telecomunicazioni Roskomnadzor. Sarà proprio l’RKN ad assicurare il controllo centralizzato del traffico sulla rete nei casi di necessità. Situazioni cioè di pericolo stabilite direttamente dal governo.

Telegram e le reti private

Nel mirino dell’Internet russa potrebbero finire anche Telegram, il servizio di messaggistica istantanea fondato dal russo Pavel Durov, e i servizi VPN, le reti private usate per navigare in maniera privata camuffando l’indirizzo IP utilizzato.

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